La nostra mente ama la semplicità, necessita di risparmiare energia, preferisce le strade dritte e conosciute. Insomma la nostra mente è fondamentalmente pigra!
E così, senza che noi ce ne accorgiamo, analizza la realtà in modo sommario e sbrigativo elaborando spesso soluzioni imperfette.
Queste difficoltà di valutazione della realtà si concretizzano in euristiche e bias, ovvero semplificazioni.
Un esempio: l’effetto IKEA! Ovvero tendiamo ad attribuire maggior valore a qualcosa per il solo fatto di averlo realizzato. Così si spiegano tutti i miei tentativi maldestri di fai da te.
Se alcuni di questi errori non ci preoccupano granché e possono addirittura esserci utili per evitare potenziali situazioni di pericoli o per prendere decisioni velocemente, altri sono più critici.
Uno dei quelli contro la quale mi trovo a combattere regolarmente è l’ERRORE FONDAMENTALE DI ATTRIBUZIONE che è il motivo per cui se il mio lavoro va a rilento il motivo sarà il carico eccessivo, il capo che non chiarisce le priorità, il collega che non passa le informazioni correttamente mentre se il lavoro del collega è in ritardo probabilmente lui verrà considerato ai nostri occhi incompetenze, lento, troppo pignolo, irresponsabile…
L’errore fondamentale di attribuzione è la tendenza, di ciascuno di noi, ad attribuire la causa di un comportamento di un altro individuo, alla sua personalità o al modo di essere, sottostimando l’influenza che l’ambiente potrebbe avere nel determinare tale
comportamento.
Ed ecco che un errore di valutazione, una scorciatoia del nostro cervello non ci permette di metterci nei panni dell’altro e trovare un terreno comune di comprensione e condivisione.
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